“Le nostre città invisibili”. A Bronte la narrazione del mondo in città.

6400 cittadini italiani, 1000 operatori sociali, 1500 insegnati, 100 rifugiati richiedenti asilo e 75 giornalisti.
Questi i numeri del progetto “Le nostre città invisibili”.
“Gli invisibili” fra “lo sconosciuto”, ciò che è sotto gli occhi di tutti, raccontato ed evidenziato per mettere a fuoco, in una società che corre a passo veloce, senza avere più il tempo di analizzare in modo critico e realistico, la realtà che ci circonda.
In una realtà fatta di città sempre più vissute ma sempre meno conosciute, dove ci si orienta per abitudine e dove il “detto” è elevato a certezza difficilmente eradicabile, questo progetto intende evidenziare come, ciò che ci circonda e ci appartiene come comunità bisogna di una nuova consapevolezza, di una primavera della riscoperta che semini, nelle coscienze dei cittadini, la voglia di conoscere e di riscoprire.

A Bronte, saranno due, i rifugiati richiedenti asilo, ospiti dello S.P.R.A.R. di Bronte a partecipare a questo rivoluzionario progetto.
Far conoscere e nel contempo farsi conoscere, potrebbe essere questo il più breve ma nel contempo più efficace riassunto del progetto. I due ospiti, infatti, dopo aver seguito una importante fase di formazione saranno attori protagonisti di una serie di visite per la città alla ri-scoperta dei suoi beni storico-paesaggistici.
E’ un progetto che interesserà oltre 2 milioni di persone che conosceranno da vicino il fenomeno migratorio attraverso il dialogo diretto con chi, migrante, porterà il racconto della propria vita come supplemento a ciò che in Italia crediamo sia l’immigrazione e la sua genesi.
Fra il percepito ed il reale in Italia oggi assistiamo ad un dibattito sull’immigrazione, spesso capzioso, condotto e manovrato da chi specula su dati e circostanze per fini spesso ideologici e politici.
Un dato vogliamo darlo noi, certi che possa aiutare a fare chiarezza (nell’immagine invece vogliamo rappresentarvi in modalità grafica l’incidenza dell’immigrazionione in Italia, dove l’omino rosso è l’immigrato per ogni omino azzurro che rappresenta gli italiani).
L’Italia è al quinto posto in Europa per numero di immigrati, di questi il 52% sono donne.
Questi soli due dati spodestano dall’immaginario collettivo due grandi bugie: quella sull’invasione e quella relativa all’arrivo e alla permanenza sul territorio italiano di soli uomini.
A Osman Nour Samatar e Hussain Mirza Akhtar il nostro in bocca al lupo e l’augurio che per loro tramite, la comunità brontese riscopra la propria città e conosca meglio la verità sul fenomeno migratorio.

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